La Giunta comunale di Brescia ha approvato il Piano Strategico della Cultura Brescia 2030, il documento che raccoglie l’eredità di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e la trasforma in una politica culturale strutturale e permanente.
La visione Brescia2030 immagina una città in cui la cultura sia il motore del benessere collettivo e della coesione sociale, un’infrastruttura civile al pari dell’ambiente, dell’educazione e della salute. La cultura non è concepita come settore a sé stante, ma come dimensione trasversale delle politiche pubbliche, capace di generare valore economico, innovazione sociale e senso di appartenenza.
Nel 2024, Brescia ha consolidato la propria posizione tra le città italiane che investono in modo strutturale nella cultura: la spesa corrente per la Missione 5 – Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali – ammonta a 13.96 milioni di euro su un totale di 320,7 milioni di euro di spese correnti, pari a un’incidenza del 4,35%, una quota superiore alla media nazionale (2,9%) e lombarda (3,05%). Un dato che è andato assestandosi superando la soglia del 4% a partire dall’anno di preparazione a Capitale Italiana della Cultura (2022) e nell’anno stesso del titolo (2023). Il 4,35% costituisce il punto di partenza per il percorso verso il 2030. L’Amministrazione comunale si impegna a mantenere almeno questo livello di investimento annuale, con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 4,7% entro il 2030. Tale traguardo, se raggiunto, collocherebbe Brescia tra le città europee di medie dimensioni più virtuose nella gestione culturale.
Parallelamente, il Piano prevede di incrementare le risorse esterne della Missione 5 (nazionali, europee e private) di almeno il 10% rispetto al riferimento 2021–2022, diversificando le fonti di finanziamento e rafforzando la capacità progettuale dell’Amministrazione. Si riconosce al 2023 una annualità eccezionale, ma si ritiene necessario assestarsi su un valore superiore al periodo che ha preceduto l’anno di Capitale. La crescita economica della cultura non sarà misurata solo in termini di spesa, ma anche di impatto generato: aumento dell’occupazione nel settore creativo, incremento della fruizione culturale nei quartieri, espansione delle reti europee, ampliamento della base di fruitori tra le fasce attualmente escluse.
Il Piano Strategico della Cultura Brescia 2030 nasce quindi per capitalizzare l’eredità di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 in una politica permanente, capace di unire la dimensione produttiva, educativa, sociale, assumendo la cultura come bene comune e diritto di cittadinanza, integrata in tutte le politiche pubbliche: scuola, giovani, welfare, ambiente, urbanistica.
Tre sono i principi di fondo che orientano la strategia: Prossimità – incentivare la produzione e fruizione culturale nei luoghi della vita quotidiana: quartieri, biblioteche, scuole, spazi civici; Partecipazione – riconoscere ai cittadini un ruolo attivo nella progettazione e nella cura dei processi culturali; Sostenibilità – garantire continuità e impatto misurabile, in linea con gli obiettivi del New European Bauhaus e della Culture Compass for Europe.