Descrizione
Naturalista
La misura, la sobrietà, l’ironia lieve, le maniere di gentiluomo d’antico stampo, e insieme la riconosciuta competenza, l’ammirata preparazione, la dedizione assoluta alle passioni scientifiche di una vita, ne hanno fatto per decenni una figura di riferimento nel mondo naturalistico bresciano. Il fatto poi che egli fosse un autodidatta non faceva che accrescerne il prestigio e rendere più ammirevole il cursus honorum che ha conosciuto come naturalista, zoologo e museologo: prima nei ranghi del Comune di Brescia, e in particolare del Museo di scienze naturali, poi nell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti per il quale ha ricoperto incarichi di primissimo piano. Pierfranco Blesio è nato il 26 giugno 1936 a Brescia. Dopo gli studi medi inferiori, ha alternato il lavoro come rilegatore di libri e la collaborazione volontaria alla sistemazione delle collezioni dell’istituendo Museo Civico di Storia Naturale, sotto la guida del professor Emanuele Süss. La sua formazione avviene in stretto contatto con le personalità che hanno segnato una splendida stagione della ricerca scientifica a Brescia: il professor Angelo Ferretti Torricelli (astronomia), Corrado Allegretti (malacologia e speleologia), Gualtiero Laeng (mineralogia, geografia, geologia, archeologia preistorica), Nino Arietti (botanica), Italo Zaina (geologia). Il giovane Blesio, sempre a fianco di valenti studiosi, partecipa a corsi internazionali di studi e scavi archeologici, nonché alle campagne di scavi a Isolino Virginia sul lago di Varese, a Ledro sull’omonimo lago, a Dos de l’arca a Capo di Ponte su iniziativa della Soprintendenza alle antichità della Lombardia e del Centro Camuno studi preistorici, nonché agli scavi nella Basilica di San Salvatore in Santa Giulia. Il periodo di leva gli consente di stringere contatti con il Museo civico di storia naturale di Verona e con alcuni luminari del posto, come Angelo Pasa, Francesco Zorzi e Sandro Ruffo. Forte di questa esperienza, Blesio entra a far parte di società scientifiche italiane (Società entomologia italiana dal 1956, Associazione romana di entomologia dal 1968) e internazionali (Coleopterist’s society dal 1972). Del Museo di scienze segue in prima persona tutte le vicissitudini: la chiusura della sede del castello, il “lungo inverno” a Santa Giulia - in quegli anni Settanta viene nominato direttore -, la progettazione della nuova sede di via Ozanam. Nel corso degli anni incoraggia e asseconda la nascita di gruppi di appassionati di diverse discipline, promuove il varo della rivista"Natura bresciana", valorizza in maniera infaticabile il patrimonio e le collezioni. Blesio mette le sue vaste conoscenze a servizio di iniziative istituzionali che vadano nella direzione di una migliore conoscenza e tutela della natura del nostro territorio, siano di carattere comunale, provinciale, regionale o promosse da associazioni come Italia Nostra. Numerosi i suoi incarichi, tra i quali ricordiamo: membro della Commissione Provinciale di studi e ricerche sui Parchi Naturali della Lombardia (1973); membro della Commissione Provinciale per la protezione della Flora spontanea (1974); membro del Comitato Regionale Musei in rappresentanza dei Musei Scientifici Lombardi (1980-94); membro della Commissione di studio per il Piano Territoriale Paesistico per la Provincia di Brescia, e coordinatore delle ricerche per la biocenosi (1990); direttore del Gruppo Naturalistico «G. Ragazzoni» dell’Ateneo di Brescia (1995); membro vitalizio (cooptato) del Consiglio di Amministrazione e membro della Giunta Esecutiva della Fondazione Civiltà Bresciana; membro del consiglio di Amministrazione della Fondazione Ugo Da Como di Lonato (2007), poi vice presidente (2009). Come naturalista, nel corso di sue ricerche biospeleologiche, scopre alcune specie nuove per la scienza che oggi portano il suo nome: il Coleottero Curculionide anoftalmo Troglorhynchus blesioi (1983) e il Coleottero Colevide troglobio Boldoria ghidini blesioi (1988). Gli sono inoltre state dedicate altre specie nuove: il Coleottero Stafilinide Leptusa blesioi (1980); e l’Ofiuroide fossile del Trias bresciano Ophioleios blesioi (1975). Cessati gli impegni professionali presso il Museo di Scienze, mette la sua sapienza a servizio dell’Ateneo di via Tosio, di cui è socio dal 16 aprile 1973 e consigliere dal 1977 al 1995, per assumere dal 1995 al 1999 l’incarico di vicesegretario e dal 1999 al 2016 quello di Segretario accademico. Muore a Brescia il 5 aprile 2024, all'età di 87 anni.