Restauro affreschi ex Cavallerizza

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Conclusi i lavori

Data:

20 marzo 2025

Tempo di lettura:

3 min

Restauro affreschi ex Cavallerizza
Restauro affreschi ex Cavallerizza

Descrizione

Si sono conclusi i lavori di restauro degli affreschi quattrocenteschi e seicenteschi dell'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, l'attuale Ex Cavallerizza.
L'intervento, del valore di 138.349,06 euro, è durato 15 mesi e ha previsto la messa in luce e il restauro completo di alcune superfici dipinte, incluse le operazioni di pulitura e presentazione estetica finale delle scene affrescate.

La presenza di alcuni frammenti di affreschi antichi in questa sede è nota dagli inizi del '900.
Nuove scoperte effettuate duranti i lavori degli anni novanta e quelli terminati nel 2023, hanno dato indicazioni più precise rispetto alla natura dell'apparato decorativo dell'area presbiteriale dell'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, edificio che un tempo occupava questi spazi, restituendo un pezzo di storia della città che era stato quasi completamente cancellato.
L'analisi delle decorazioni murali superstiti del coro e delle due cappelle presbiteriali ha permesso di individuare, in questi dipinti, la presenza di immagini di natura prevalentemente devozionale.

Si tratta per lo più di affreschi votivi, dipinti murali e immagini isolate e autonome realizzate sul muro di una chiesa, o di una cappella, per volontà di un singolo committente o di un gruppo di devoti.

Sulla parete destra del coro è ben conservata un'ampia porzione con decorazione prospettica risalente al XVII secolo. Nella parte bassa della stessa parete è visibile un frammento con una Madonna in trono con Bambino e sant'Antonio Abate e, in una grande nicchia, una Natività datata agli anni Venti del Quattrocento, caratterizzata da un'iconografia che conserva modelli molto arcaici. Nei due sguinci della nicchia sono raffigurati due santi a figura intera (probabilmente san Bartolomeo e san Giacomo Maggiore).

L'ambiente a sinistra, con volta a crociera arricchita da un Tau (simbolo degli Antoniani) nella chiave di volta, contiene frammenti di affreschi della metà del Quattrocento, una Madonna in trono con Bambino, una santa sulla parete opposta, un san Giorgio con la principessa datato 1441, e un altro frammento di affresco con l'immagine dei santi Cosma e Damiano, i santi medici (a rammentare la funzione ospedaliera del luogo).

Nell'ambiente a destra, all'interno di una nicchia in mattoni, si trova un'ulteriore raffigurazione di sant'Antonio Abate. Nello stesso ambiente sono visibili un frammento di affresco con una Madonna con Bambino accompagnati dal santo eremita, una Madonna in trono con Bambino di fattura piuttosto arcaica e altre figure di santi di non facile identificazione.

Sulla parete d'ingresso è invece conservato un frammento di dipinto murale di grande qualità, datato agli anni quaranta del Quattrocento, che rappresenta - a figura intera - san Pietro Martire e san Ludovico di Tolosa. Al di sopra di questo è riemersa un'immagine di difficile interpretazione, a causa dello stato frammentario della scena, probabilmente un sant'Antonio Abate in trono con due devoti inginocchiati ai suoi piedi.

Le immagini dipinte sulle pareti del coro dell'antica chiesa di Sant'Antonio Abate, che è stata la chiesa annessa a un ospedale frequentato da sofferenti e pellegrini, sono da leggere come ex voto, immagini isolate offerte da un fedele.

La chiesa di Sant'Antonio Abate venne trasformata in maneggio comunale, da qui il nome di Cavallerizza, nel 1845, su progetto dell'ingegner Luigi Donegani. L'origine dell'edificio risale però ai primi decenni del Quattrocento, quando venne commissionato dalla comunità ospedaliera dei canonici antoniani provenienti dalla città di Vienne, in Francia, approdati nella città di Brescia qualche decennio prima. A causa di devastanti incendi e importanti interventi di riammodernamento tra il XVI e il XIX secolo, non è possibile ricostruire l'assetto originale dell'impianto decorativo della chiesa medievale di cui rimangono, tuttavia, alcune tracce in quella che era l'area presbiteriale dell'antica chiesa, sopravvissuta alla demolizione.

Ultimo aggiornamento

20/03/2025, 12:40