Descrizione
Pioniera, appassionata, mecenate
Torinese, ma nata a Genova, Giuseppina «Giosi» Conte Archetti è morta ad 88 anni il 14 giugno dello scorso anno nella sua casa di via Solferino. Era una donna come ai suoi tempi ce ne erano poche, studi e carriera nel mondo della tecnologia, alla quale tuttavia non ha mai consegnato tutta sè stassa, tutto il suo cuore e tutta la sua mente. Se infatti le donne che frequentavano e si laureavano negli anni Cinquanta in materie scientifiche erano rare, ancora più rare, ma questo vale per qualsiasi tempo e per qualsiasi luogo, è trovare una persona che come lei unisse ad una formazione tecnica l’amore per le arti, la bellezza, la cultura umanistica. Laureata in fisica, è stata pioniera in territori che allora si cominciava solo ad espolorare, il mondo dei calcolatori, come all’inizio erano stati battezzati i computer, tanto mastodontici e ingombranti quanto oggi sono sempre più piccoli, financo tascabili; un mondo che avrebbe cambiato le nostre vite. «Giosi», infatti, è stata tra le prime donne italiane ad occuparsi di informatica negli anni Sessanta, collaborando all’automazione del reparto pneumatici della Pirelli, e con la Ibm poi. Brescia arriva nellau sua vita quando conosce il suo futuro marito, Alberto Archetti, e a Brescia la sua esperienza delle nuove tecnologie conoscerà una applicazione di grande importanza e utilità per la sua nuova città: partecipa alla realizzazione della piattaforma informatica dell’Asm da cui si svilupperà la meccanizzazione dell’anagrafe del Comune di Brescia. Il versante dell’arte e della cultura prenderanno il sopravvento, si può dire, dal decennio successivo, quando con il FAI (Fondo per l’ambiente italiano) sviluppa un rapporto che si articolerà in due fasi: dopo l'attività alacre a favore del Fondo, nel 2007 fonda l’Associazione Amici del FAI, di cui è stata presidente fino al 2019. Non le era indifferente il fenomeno dell’immigrazione, così massiccio nella nostra provincia, dove le comunità di nuovi cittadini si andavano infoltendo in quegli anni, e al tema dell’inclusione Conte Archetti offre una risposta con gli strumenti della cultura, convinta che senza conoscenza della cultura locale sia difficile raggiungere una vera integrazione. Di qui l’ideazione del progetto “FAI ponte tra culture”, partito da Brescia e poi diffuso a livello nazionale. È stata dal 2019 al 2022 membro del Consiglio di amministrazione di Fondazione della Comunità Bresciana, in seno alla quale nel 2006 aveva costituito, insieme alla famiglia, il Fondo in memoria del marito, Alberto Archetti, dedicato alle nuove generazioni e finalizzato al sostegno di attività nell’ambito dell’istruzione, della ricerca e della valorizzazione di nuovi talenti, contribuendo a sostenere numerosissimi dottorati di ricerca.