Rendiconto bilancio 2023

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109 milioni di euro l'avanzo di amministrazione

Data:

19 aprile 2024

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Rendiconto Bilancio 2022
Rendiconto Bilancio 2022

Descrizione

L’esercizio 2023 del Comune di Brescia si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 109 milioni di euro, di cui 69,4 ml di avanzo accantonato (comprensivo di 47,9 milioni di euro di fondo crediti dubbia esigibilità), 22,4 ml di vincolato, 2,9 ml destinato a investimenti e 14,4 ml disponibile. Il fondo di cassa al 31 dicembre 2023 è pari a 137,8 ml di euro (erano 135,6 ml al 31/12/2022). I tempi medi di pagamento si confermano rispettosi dei termini di legge: conseguentemente, anche per il 2024 il Comune non sarà tenuto ad accantonare alcun fondo di garanzia dei debiti commerciali, in parte corrente, consentendo il pieno utilizzo di tutte le risorse disponibili.

Anche per il 2023, il tratto distintivo del rendiconto è rappresentato dal balzo degli investimenti finanziati e attivati, impegnati o confluiti in un fondo pluriennale vincolato, che hanno raggiunto i 118,1 milioni di euro, in ulteriore crescita rispetto agli esercizi precedenti (99 mln nel 2022, 70 mln nel 2021, 66.3 mln nel 2020).

Il 77% della spesa per gli investimenti è stato assorbito da quattro missioni: la 10 che riguarda i trasporti e il diritto alla mobilità; la 8 che inerente l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa; la 6 relativa a politiche giovanili, sport e tempo libero; e la 9 riferita a sviluppo sostenibile e tutela ambientale.

Il Comune di Brescia ha ampiamente rispettato i limiti di indebitamento previsti dalla legge, confermandoli al di sotto del 3%, a fronte di un limite massimo di legge del 10% (art. 204 D. Lgs. 267/2000). In valore assoluto, la spesa per gli interessi passivi sui mutui assunti dal Comune per finanziare gli investimenti nel 2023 è rimasta sostanzialmente costante rispetto al 2022, attestandosi a 3,2 milioni di euro.

Ammontano a 335,8 milioni di euro le entrate da tributi, da trasferimenti, da proventi della gestione dei beni comunali, da servizi, da sanzioni, dalle società partecipate e da rimborsi, l’87,1% dei quali provenienti da entrate proprie (tributarie e extratributarie) mentre il restante 12,9% da trasferimenti.

La maggior fonte di entrata tributaria è l’IMU con 67,7 milioni di euro, mentre, per quanto riguarda le entrate extratributarie, la tipologia di entrata prevalente è costituita dai dividendi delle società partecipate (71,6 mln), di cui la stragrande maggioranza (70,8 mln) provenienti da A2A (stesso importo registrato nel 2022).

Nel 2023 l’impegno di spesa corrente è stato pari a 307,6 mln di euro, con un aumento pari allo 0,6% rispetto all’esercizio precedente (305,8 mln). Il macroaggregato che ne assorbe la maggior parte è costituito dalle prestazioni di servizi e acquisto beni (192,3 mln di euro). La spesa per il personale, IRAP inclusa, ha assorbito 72,1 ml di euro, a fronte di 71,5 ml dell’esercizio precedente. Le risorse di parte corrente sono state destinate prioritariamente alle missioni dei diritti sociali e della famiglia, del trasporto pubblico locale e mobilità, dell’istruzione e diritto allo studio, dello sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente.          

Ultimo aggiornamento

19/04/2024, 14:12