Descrizione
Si sblocca un tassello decisivo per la realizzazione del Museo dell’Industria e del Lavoro (Musil) e più in generale per il futuro del Comparto Milano. Il Comune di Brescia ha infatti escusso integralmente le fideiussioni bancarie e assicurative che erano state prestate a garanzia delle opere di urbanizzazione previste dalla convenzione stipulata con Basileus spa.
Nello specifico, il Comune ha già incassato 11.979.935,18 euro dalla Banca Popolare di Milano (Bpm), a garanzia della realizzazione del centro culturale Musil come opera di urbanizzazione secondaria ed, entro fine mese, acquisirà altri 1.002.442,27 euro dalla compagnia assicurativa Coface, a garanzia delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria connesse allo Stralcio 1.
Il totale incassato ammonterà, quindi, a 12.982.377,45 euro, una somma importante che consentirà all’Amministrazione di riattivare il percorso interrotto e completare in via sostitutiva le opere previste, a beneficio dell’intera città.
Una lunga vicenda urbanistica e giudiziaria. Il percorso è iniziato nel 2002, quando il Consiglio Comunale ha approvato il Piano particolareggiato del cosiddetto Comparto Milano, una vasta area di trasformazione urbana nella zona sud-ovest della città. Basileus spa, proprietaria dell’area denominata “Comparto Uno” (circa 285.000 mq), si era impegnata a realizzare tutte le opere di urbanizzazione necessarie, tra cui, come opera di rilevanza pubblica, il Museo dell’Industria e del Lavoro (Musil), oggetto poi di uno specifico Accordo di Programma con Regione Lombardia e numerosi altri soggetti istituzionali e culturali. Gli interventi erano garantiti da fideiussioni, ma nel tempo il progetto ha subito uno stallo prolungato.
Nel 2019 l’opera era stata sbloccata e Basileus aveva affidato i lavori del Musil a un raggruppamento temporaneo di imprese (Ati) formato da Consorzio Integra e Ar.Co. Lavori, ma il cantiere si era bloccato e il contratto era stato risolto per inadempimento, dando avvio a un contenzioso tra le parti.
Il Comune, pur estraneo all’appalto, si è trovato coinvolto nel procedimento giudiziario promosso dal Consorzio e, nel 2021, ha contestato a Basileus la mancata realizzazione delle opere promesse.
Un accertamento tecnico preventivo disposto dal Tribunale di Brescia ha certificato che le opere eseguite erano solo parziali: il valore di quanto realizzato e collaudabile è stato stimato in 1,4 milioni di euro.
L’accordo transattivo. Nel 2024 si è aperto un tavolo di confronto tra il Comune, Basileus e le controparti coinvolte. Dopo mesi di interlocuzioni, è stato definito un accordo transattivo, approvato dalla Giunta l’11 giugno 2025, con l’obiettivo di chiudere i contenziosi in corso, incassare le garanzie fideiussorie previste a tutela dell’interesse pubblico, rientrare nella disponibilità dell’area cantiere Musil e permettere una ripartenza operativa del progetto culturale e urbanistico, liberando risorse. L’accordo si fondava su alcuni pilastri: l’escussione delle fideiussioni Bpm e Coface; la rinuncia da parte di Basileus a crediti compensativi maturati per circa 3,3 milioni di euro; la liberazione e restituzione al Comune dell’area cantiere; la rinuncia da parte del Consorzio Integra alle azioni legali e alle richieste economiche nei confronti del Comune.
L’efficacia dell’accordo era subordinata all’approvazione del Piano di risanamento della società, nel frattempo avvenuta.
Il Comune, da parte sua, ha rinunciato a rivalersi per eventuali ulteriori costi futuri legati al completamento delle opere, valutando tuttavia che questa rinuncia fosse equilibrata e non pregiudizievole, considerando l’importante risultato ottenuto con l’incasso delle garanzie, la chiusura delle pendenze giudiziarie e la possibilità di rilanciare un’area da troppo tempo ferma.
Verso una nuova fase per il Comparto Milano. Il Comparto Milano è uno dei principali ambiti di trasformazione urbana di Brescia e potrà finalmente avviarsi verso una nuova fase di rigenerazione.
La disponibilità delle somme ora incassate e il rientro in possesso delle aree consentiranno di riattivare il progetto del Musil, recuperando la vocazione culturale e pubblica dell’intervento, di aggiornare le convenzioni urbanistiche e rilanciare le politiche di sviluppo previste nell’area, restituendo alla città spazi pubblici, servizi e identità.