Descrizione
L'abito di Anita Garibaldi, lasciato a San Marino nel luglio 1849 durante la drammatica ritirata verso Venezia seguita alla caduta della Repubblica Romana è esposto al Museo del Risorgimento, dove rimarrà fino al prossimo 15 febbraio.
L'esposizione del prezioso cimelio, che racconta la forza, la determinazione e l'impegno civile di una donna divenuta simbolo di partecipazione attiva, è resa possibile dalla collaborazione di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei con i Musei di Stato di San Marino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Dopo la caduta della Repubblica Romana nel luglio 1849, Anita Garibaldi seguì il marito nella difficile ritirata verso Venezia. Stremata, incinta e provata dal viaggio, trovò accoglienza a Cetona, dove le donne del paese, mosse da compassione, le confezionarono una nuova sottana di seta verde scuro. Quel vestito, cucito dalla sarta Lucrezia Benvenuti e donato a nome dell'intera comunità femminile, accompagnò Anita fino a San Marino, dove il 31 luglio la garibaldina, preparandosi a ripartire, lo scambiò nella bottega della merciaia Teresa Simoncini con un abito più semplice e adatto alla fuga. Rimasta sul Titano, la sottana fu conservata dalla famiglia Simoncini e, divenuta presto oggetto di venerazione patriottica, iniziò un lungo "pellegrinaggio" espositivo.