Cos'è?
Domenica 30 novembre sono queste le mostre aperte al pubblico allestite in diversi luoghi della città.
Fondazione BS Musei – apertura dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.15)
Al Grande Miglio in Castello è allestito "Elogio alla diversità. Viaggio negli ecosistemi italiani" progetto espositivo dedicato alla biodiversità e alla salute del pianeta, proposto da Comune di Brescia, in collaborazione con il Museo di scienze naturali, Fondazione Brescia Musei e Codice Edizioni, una mostra che affronta la fragilità degli equilibri tra gli ecosistemi e l'interdipendenza tra le diverse forme di vita del nostro pianeta. Ingresso libero.
Alla pinacoteca Tosio Martinengo in piazza Moretto 4, si può vedere "Un caravaggesco nelle collezioni lombarde", prima esposizione italiana dedicata al pittore fiammingo Matthias Stom che presenta le opere del maestro seicentesco conservate nel territorio lombardo.
Nella sala 1 della pinacoteca è posizionato "Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo" opera del maestro di Anversa Pieter Paul Rubens, massimo esponente del Barocco internazionale e tra i più influenti pittori dell'Età moderna, una delle immagini più potenti e rappresentative della ritrattistica barocca europea.
A Santa Giulia sono allestite "Guido Crepax. Sogni, Giochi, Valentina. 1953-2003", percorso espositivo dedicato al grande autore italiano di fumetto con oltre 150 opere, e "Mondi, viaggi, storie… e poi c'è Jacovitti! Le illustrazioni dall'archivio di Editrice La Scuola", esposizione dedicata al patrimonio illustrativo dei bozzetti della realtà editoriale bresciana che, dal 1904, opera nel settore educativo in Italia, producendo testi scolastici e strumenti didattici.
Al museo di Santa Giulia, è aperta al pubblico "Material for an Exhibition. Storie, memorie e lotte dalla Palestina e dal Mediterraneo", mostra inserita nel programma del "Festival della Pace", che riunisce opere di artisti provenienti da zone di conflitto, in particolare dalla regione mediorientale, Gaza Cisgiordania e Libano, che hanno vissuto in prima persona la quotidianità della guerra e dell’esilio. Ingresso libero
Al museo del Risorgimento "Leonessa d'Italia" in Castello, è esposto l'abito di Anita Garibaldi, lasciato a San Marino nel luglio 1849 durante la drammatica ritirata verso Venezia seguita alla caduta della Repubblica Romana, cimelio che racconta la forza, la determinazione e l'impegno civile di una donna divenuta simbolo di partecipazione attiva.
Cavallerizza 2025 - Non devono essere solo mie. Mostra Massimo Minimi
Nei locali della Cavallerizza–Centro della Fotografia Italiana di Brescia in via Fratelli Cairoli 9, dalle 15 alle 19, si può visitare "Non devono essere solo mie", collezione fotografica di Massimo Minini, per la prima volta in mostra in un percorso composto da 200 fotografie, racconto di intuizioni e passioni che hanno guidato lo sguardo del collezionista, dall'ottocento alle sperimentazioni contemporanee, in una esposizione articolata in sezioni tematiche che offrono uno sguardo sul ruolo della fotografia nei suoi intrecci con l'arte, la società e lo sguardo personale di uno dei più influenti galleristi internazionali.
Mo.Ca centro per le nuove culture in via Moretto 78 - dalle 15 alle 19 - Ingresso libero.
Nelle sale neoclassiche, dalle 15 alle 19, è visitabile "In the mirror", mostra personale dell'artista di origine cubana Abel Herrero, per la prima volta esposta a Brescia, che si compone di pochi dipinti appositamente concepiti e realizzati in grande formato, tele inedite dominate da volti animali, ritratti chiamati a interrogarci sulla dimensione etica che stiamo assumendo di fronte alla nostra epoca.
Negli spazi espositivi, è aperta al pubblico "… mente", progetto espositivo e immersivo dell'artista e regista bresciano Vinz Beschi, prima personale nella città natale dopo una lunga attività in Italia e all’estero. L'esposizione, visitabile fino alle 19, presenta un percorso composto da installazioni, videoquadri, opere in pongo e ambienti interattivi dedicati al rapporto tra corpo, pensiero e parola, e propone una riflessione sulla complessità della contemporaneità