Cos'è?
Sabato 23 novembre, alle 17 a Palazzo Martinengo Cesaresco in via Musei 30, si inaugura "Di segni e di icone", mostra che evidenzia la capacità dei due artisti, Bonomo Faita e Massimo Uberti, prima retrospettiva dalla sua prematura scomparsa lo scorso 7 aprile, di "lasciare un segno" riconoscibile, immagine chiara e puntuale della loro indagine pluridecennale.
L'esposizione costituisce l'edizione 2024 di "Una generazione di mezzo" progetto espositivo pluriennale dedicato all'arte contemporanea bresciana ideato da Albano Morandi per presentare al pubblico locale e nazionale personalità la cui ricerca ha attraversato i due secoli, continuando tutt'oggi a produrre opere di peculiare interesse che bene evidenziano le direzioni e il senso del lavoro artistico di una vera e propria "generazione di mezzo".
La mostra, curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina e prodotta dall'associazione "Meccaniche della Meraviglia" resterà allestita fino al 29 dicembre si potrà visitare, con ingresso libero, fino al 29 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.