Bagolaro

Dettagli della notizia

Descrizione breve
Descrizione della specie arborea

Tempo di lettura:

3 min

Aree tematiche
Specie arboree

Descrizione

Descrizione
 
Temi​ Descrizioni​
​Famiglia​​ Ulmàceae ​
​Nome scientifico Celtis australis
​Identificazione​​​ ​​Albero alto 18-22 (20) m con tronco forte, dritto, suddiviso a breve altezza in molti robusti rami, allargato e talora con contrafforti alla base negli esemplari più vecchi;corteccia compatta, di colore grigiastro, con rugosità trasversali.​ Sistema radicale molto espanso e profondo, nel suo espandersi riesce a fratturare le rocce (da cui il nome di spaccasassi). Rami grossi, tortuosi, divergenti,chioma larga fino a 8-12 m. Foglie alterne, con piccioli di 0,5-1,5 cm e lamina da lanceolata a ovata.
​Crescita e longevità Da giovane cresce con discreta rapidità e si sviluppa fino a 120-140 anni potendo raggiungere ed eccezionalmente superare i 3-4 secoli di vita. 
​Legno Bianco-verdognolo o bianco-grigiastro,più chiaro e quasi giallo nell'alburno, con anelli distinti e visibili.
​Ecologia Specie eliòfila e frugale che ama i luoghi asciutti, sassosi, ruderali, i margini delle strade. Vive in consorzio negli stadi pionieri della lecceta, nei boschi submediterranei aridi, su calcare.
​Fiori Piccoli e verdi, senza petali,singoli o in piccoli grappoli all'ascella delle foglie. Fioritura:(aorile) maggio.
​Frutti Drupe subsferiche che alla maturazione divengono scure, grigio scuro opaco. Maturazione: ottobre-novembre. 
​Propagazione Per seme (facoltà germinativa 50-90%) a primavera terreno preferibilmente calcareo.
Interesse Questa specie è fra le migliori per le alberature stradali.  
Distribuzione Presente in tutte le regioni italiane dal piano fino intorno agli 800 m. Nel Bresciano è frequente nelle zone collinari e pedemontane.
​Impieghi Prevalentemente allevato ad alto fusto, oppure a ceduo con turni di 10-12 anni; nell'alta pianura e nelle zone pedemontane non sono rare piante capitozzate, con turni di 3-5 anni. 
​Curiosità Sul bagolaro o arcidiavolo si tramandano storie che hanno sentore di zolfo e una di esse racconta che lo stesso Lucifero abbia portato sulla terra quest'albero trascinandolo con sé durante la sua caduta. Segno di quel precipitoso viaggio sono le punte ritornate delle foglie che, strette negli artigli carichi di odio e di disobbedienza, ne avrebbero assorbito la forma. 
 
Ultimo aggiornamento

02/03/2023, 12:06