Descrizione
Missionario comboniano, vescovo.
Il 17 marzo 1962, a San Diego, Cesare Mazzolari è stato ordinato sacerdote comboniano. Nel corso della sua vita ha operato nelle comunità afroamericane e messicane di Cincinnati i cui membri lavoravano nelle miniere. Nel 1981 è arrivato in Sudan, dove si è stabilito prima nella diocesi di Tombura-Yambio e poi nell'arcidiocesi di Juba, nell'attuale Sudan del Sud.
Nel 1990 Mazzolari è diventato amministratore apostolico della diocesi di Rumbek in Sud Sudan, abitata da tre milioni di persone. Sempre nel 1990, grazie alla sua opera, sono stati liberati 150 giovanissimi schiavi. Nel 1991, ha riaperto la missione di Yirol. Nel 1994, invece, è stato catturato e tenuto in ostaggio per un giorno dai guerriglieri dell'Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan, gruppo armato indipendentista in lotta contro il governo islamico. Il 6 gennaio 1999 è stato ordinato vescovo da papa Giovanni Paolo II.
La vita di Mazzolari rappresenta un esempio di generosità e solidarietà verso i poveri. Ha vissuto in mezzo ai più deboli, sopportando la guerra e la povertà, chiedendo a tutti di «non dimenticare perché la gente del Sud Sudan ha bisogno di una pace giusta nel rispetto dei diritti umani». Mazzolari era un vescovo in prima linea, che ha scelto di dedicare la propria esistenza al Sudan, «lo stato dell'Africa più povero tra i poveri» che ha dovuto sopportare «40 anni di guerre tribali il cui unico fine è la conquista del potere e l'acquisizione di risorse quali petrolio, acqua e oro, presenti in grandi quantità».
Per non disperdere l’eredità della propria opera, ha fondato l’associazione onlus “Cesar” (Coordinamento Enti Solidali a Rumbek), che aveva l’obiettivo di diffondere la voce del missionario bresciano in Sud Sudan. Dopo la morte del prelato, l’associazione è stata trasformata in una fondazione, denominata "Cesar - Fondazione Monsignor Cesare Mazzolari Onlus".