Descrizione
Descrizione
Anna Mabellini (1939-2020)
Donna di profonda cultura, magistrato illuminato e presidente di grande spessore della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi. Classe 1939, aveva compiuto 81 anni il 29 settembre 2020, ma la vigilia di Natale Anna Mabellini ha lasciato questa terra. L’hanno pianta i due figli, i quattro nipoti, i familiari, gli amici e quanti hanno avuto la possibilità di conoscerla come professionista esemplare e come donna attenta alle dinamiche sociali, politiche e culturali.
Era molto stimata e apprezzata come giudice. È stata tra le prime donne ad accedere alla Magistratura italiana. Già Giudice della Corte di Cassazione, nel 2004 aveva ricoperto il ruolo di Presidente di Sezione della Corte di Appello di Brescia. Sapeva essere ferma e al tempo stesso equilibrata nei suoi giudizi. Con il suo lavoro ha saputo trasmettere un senso di fiducia nei confronti di un’istituzione fondamentale per la vita democratica di un Paese ma che spesso rischia di non godere di una reputazione positiva.
Anna Mabellini ha contribuito con passione ed entusiasmo alla vita pubblica e culturale della nostra città, offrendo un esempio di grande rigore, semplicità e generosità. Si è spesa, senza risparmiarsi, per la sua polis. Per tre mandati è stata Presidente della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, la Fondazione nata, pochi giorni dopo lo scoppio della bomba di Piazza Loggia, nel nome di una delle vittime e in memoria di tutti i caduti di quel tragico giorno per dare continuità al loro impegno civile attraverso una serie di attività culturali in campo storico, filosofico e scientifico che da allora sono proseguite ininterrottamente.
Ha lasciato un grande vuoto nel mondo culturale bresciano al quale si era dedicata maggiormente dopo la pensione: «Amatissima presidente - così la ricordava nel necrologio la Fondazione Clementina Calzari Trebeschi -, guida intelligente ed equilibrata, persona esemplare, amica generosa». Con lei la Fondazione ha saputo rispondere alle tante domande culturali che arrivano dal mondo della scuola e dei cittadini, mettendo a disposizione gli strumenti del dibattito e del confronto: cicli di conferenze, convegni, dibattiti, seminari e pubblicazioni hanno caratterizzato l’impegno della Fondazione che può contare anche su una biblioteca di storia contemporanea e di storia della scienza dotata di 22.000 volumi. Con la Fondazione si era impegnata, anima e corpo, nella realizzazione de “I pomeriggi in San Barnaba”. Nonostante l’età avanzata, fino all’ultimo giorno non ha perso l’entusiasmo e il desiderio di progettare.
Tra i suoi sogni nel cassetto, c’era la realizzazione di un polo del Novecento bresciano. A lei guardano con ammirazione quanti provano a seguirne le orme in campo culturale.