Descrizione
Descrizione
CESARE ALLEGRI
Deputato - Consigliere comunale - Direttore Ascom
Brescia 8 gennaio 1934 - Brescia 15 maggio 2020
Direttore dell'Ascom per oltre trent'anni, consigliere comunale e per tre volte eletto alla Camera dei Deputati, Cesare Allegri è stata figura di riferimento autorevole per l'intero vivace mondo associativo della seconda metà del Novecento.
Nato a Brescia l'8 gennaio 1934, respirò fin da giovanissimo, in famiglia, l'impegno civile e sociale che aveva portato suo padre Umberto ad essere esponente di spicco del mondo agrario bresciano a livello provinciale e nazionale, oltre che sindaco di Gambara in una fase importante dell'immediato secondo dopoguerra. Frequentò il liceo classico presso l'istituto Cesare Arici e dopo la maturità scelse gli studi di economia e legge, laureandosi il Giurisprudenza. Subito dopo la laurea entrò negli uffici dell'Ascom, l'associazione bresciana dei commercianti che aderiscono alla Confcommercio, assumendo ben presto il ruolo di direttore, che mantenne dal 1961 al 1995. Ai vertici dell'Ascom, sotto la presidenza di Mario Cavellini e successivamente, di Ferruccio Rossi Thielen, divenne protagonista autorevole per l'intero comparto del commercio bresciano. A lui veniva riconosciuta una competenza tecnica efficacemente associata alla capacità di creare condivisione e partecipazione.
Aveva da poco compiuto trent'anni quando nel 1964 venne eletto in Consiglio comunale, nelle fila della Democrazia cristiana, particolarmente apprezzato dal sindaco Bruno Boni. Sui banchi della Loggia restò fino al 1970, anche dopo che nel 1968 venne candidato ed eletto alla Camera dei Deputati, sempre nelle liste della Dc. Intensa la sua attività parlamentare: sono 68 i progetti di legge presentati anche con la sua firma. Tra il 1968 e il '69 fece parte della Commissione finanze e tesoro e della Commissione speciale per l'esame delle proposte di legge concernente la disciplina degli immobili urbani. Fu membro anche della Commissione speciale per la disciplina dei contratti di locazione degli immobili urbani, tra il 1973 e il 1975, e della Commissione difesa, tra il 1976 e il 1979. Per tutti e tre i mandati legislativi fece parte e fu tra le voci più autorevoli della Commissione industria e commercio, artigianato e commercio con l'estero. Lasciò la Camera, per sua scelta, nell'aprile 1979, dopo la fine del quinto Governo Andreotti.
L'esperienza maturata a Roma ebbe importanti ricadute nel ruolo direttivo che ebbe ai vertici dell'Ascom. Non solo per il settore del commercio, rimase esponente autorevole e influente anche dopo il ritiro dai ruoli operativi. Pur defilato dall'impegno diretto, non venne mai meno il suo ruolo di consigliere in campo politico e amministrativo. Al centro della sua attività il rapporto costante tra l'associazione e il territorio - nella convinzione che i corpi sociali intermedi sono il fulcro della convivenza e del progresso - e il portare le istanze del commercio bresciano sui tavoli della politica nazionale, alla quale dedicò fino all'ultimo la sua attenzione.