Braghini Francesco

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Brescia, 25 settembre 1931 - Brescia, 11 giugno 2023

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Anni 2010 - 2023

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Insegnante, poeta e cantautore

Insegnante, poeta, cantautore e divulgatore della cultura popolare, nasce a Brescia nel 1931, sesto di dodici figli. Cresce nel popoloso rione di Porta Milano, nel quartiere Mazzucchelli. Suo padre Oddone è un noto artista teatrale oratoriano e gli trasmette fin da piccolo la passione per la musica e il dialetto. I tempi grami della guerra e dell'immediato periodo post-bellico lo costringono a lasciare presto la scuola. Nel 1948 viene assunto alla Breda prima come apprendista e poi come operaio. Ma la voglia di studiare non viene meno. Da privatista si diploma maestro nel 1954 ed entra nel mondo della scuola elementare. Fin da ragazzo è appassionato scout, un’esperienza iniziata con l’Oratorio della Pace, proseguita poi con il gruppo Brescia 2. Nel '68 è tra i realizzatori del Parco di Piazzole e della connessa Fondazione San Giorgio.

L'impegno sociale e civile lo vede particolarmente attivo anche sul versante della scuola. Diventa sindacalista dei maestri, quindi direttore de "Il Maestro Bresciano" e collaboratore delle rivista "La Scuola", poi di "Tempo Sereno" e di "Animazione ed Espressione". Si iscrive all'università e si laurea in pedagogia, quindi passa, nel 1970, alla scuola media come docente di lettere.

Nel frattempo coltiva la sua passione per il dialetto, la poesia e la musica. “Sono un appassionato di musica popolare, del cielo stellato, della natura e della poesia dialettale “, scrive di sé. Attività, quella di scrittore e autore, che gli riserva non poche soddisfazioni personali. Vince infatti il primo premio al concorso "Comune di Brescia" per una raccolta di leggende e proverbi bresciani nel 1965 e si aggiudica il secondo premio a Lazise nel concorso di poesia dialettale "Certame Coronario Catulliano" nel 1977.

Incide la sua prima musicassetta "Bressa me Bela Cità" nel 1980 e la canzone che dà il titolo alla raccolta diviene presto una sorta di inno cittadino. Incide poi "Bressa Scundida" nel 1985, alla quale seguono "Le Storie del Nono" nel 1992, "Dialèt Mia Morer" nel 1994, "Enturem al Golem" nel 1996. Per i testi delle sue canzoni riceve due volte, nel 1981 e nel 1987, la medaglia d'oro al Premio "Berto Barbarani" di Lazise. Nel 1990 scrive la commedia musicale "'Na Storia Issé" e nel 1993 con Elena Alberti Nulli e Vittorio Soregaroli, dà vita al "Gesù" in dialetto bresciano, rappresentato al Teatro Grande. Francesco Braghini fa anche parte della giuria del "Premio Broletto Città di Brescia". Alcuni suoi scritti sono contenuti nella Nuova Antologia del Dialetto Bresciano.

Instancabile animatore di iniziative culturali, abita prima a piazza del Foro e quindi al Villaggio Prealpino, dove si trasferisce con la moglie Ernesta e i tre figli. Cantore dell’anima più autenticamente popolare di Brescia, è un testimone sincero ed arguto, fedele fino all’ultimo allo spirito vecchio stampo della Leonessa d'altri tempi. Muore l'11 giugno 2023, dopo una vita intensa e lasciando un vivido e diffuso ricordo.

Ultimo aggiornamento

05/11/2024, 15:15