Giancarlo Facchinetti

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Brescia, 4 aprile 1936 - 6 giugno 2017

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Musicista e compositore

Musicista di grande competenza e spessore, compositore vivace e prolifico, Giancarlo Facchinetti sa unire il suo radicamento bresciano a una carriera dall’orizzonte internazionale. Nasce a Brescia il 4 aprile del 1936 e fin da piccolo mostra particolari doti musicali.  Frequenta il Conservatorio della nostra città e si  diploma in composizione, pianoforte, direzione d’orchestra, musica corale e direzione di coro. E’ allievo di Marcello Abbado, Franco Margola, Bruno Bettinelli, Antonino Votto, Amerigo Bortone e Guido Farina. Unisce all’attività concertistica la docenza nei Conservatori di Parma, Verona, Bolzano e Brescia, dove è direttore dal 1979 al 1981.
Aderisce alla scuola dodecafonica italiana fin dal 1954 ed è autore di musiche sinfoniche e cameristiche eseguite alla Rai e presso istituti sinfonici italiani e stranieri, e in festival internazionali, in Germania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Svizzera, Francia, Belgio e Jugoslavia.
Vince alcuni concorsi nazionali e internazionali, ai quali partecipa con una parte delle oltre 180 sue composizioni che spaziano dalla lirica alla musica sinfonica e cameristica.
Nel 1985 fonda l’Orchestra da Camera di Brescia, con la quale svolge attività concertistica presso varie società di concerti in Italia e all’estero.
Con alcuni compositori milanesi fonda la GMC, l’associazione Giovani Musicisti Contemporanei. E’ presidente della Settimana Barocca e per oltre vent’anni è membro della Deputazione del Teatro Grande di Brescia.
In una biografia a lui dedicata,  il musicologo Andrea Faini così riassume la figura di Giancarlo Facchinetti: “Nella sua vivacissima carriera di compositore ha saputo armonizzare almeno tre atteggiamenti dissonanti: la convinta adesione alla dodecafonia, la passione per il teatro e le musiche di scena e il gusto per la provocazione e l’umorismo straniante. Un artista che rifugge le classificazioni e che ha speso il proprio talento per trovare un forse impossibile equilibrio tra ordine relazionale e libertà, tra complessità di linguaggio ed esigenza di comunicare, attraversando le ferite del ventesimo secolo per immaginare una musica finalmente affrancata dai fantasmi del passato e capace di essere ancora una forza viva e vitale”.

Ultimo aggiornamento

07/11/2018, 14:36