Luigi Marzoli

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Palazzolo sull'Oglio 23 agosto 1883 - 26 aprile 1965

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Cittadini Illustri

Descrizione

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​Imprenditore e collezionista

Amava la lotta greco-romana, il canto e la musica, la meccanica e l'arte. "Ingegno aperto e indole sobria" caratterizzarono Luigi Marzoli, erede della grande famiglia imprenditoriale che portò a Palazzolo il titolo di "Manchester italiana". Aveva iniziato gli studi nella sua cittadina natale e li aveva completati all'Istituto tecnico "Esperia" di Bergamo. Da ragazzo aveva frequentato le palestre di lotta, sotto la guida di Emilio Raicevich, fratello del campione mondiale della specialità. A vent'anni, il padre lo mandò in Inghilterra perché frequentasse una scuola industriale d'avanguardia, ma al tempo stesso si facesse le ossa nella Platt, la principale fabbrica di macchine per l'industria cotoniera. Fece esperienza poi in altre fabbriche, a Rochdale, Oldham, Coventry e Sheffield. A questa solida esperienza si deve il fatto che, una volta tornato nell'impresa paterna, rivoluzionasse macchinari e metodi di lavorazione da destinare a filatoi modernissimi, conquistando un mercato sempre più vasto, a cominciare dalle valli bresciane e bergamasche. Iniziò anche a modificare e perfezionare macchine importate dalla Svizzera e dall'Inghilterra per la lavorazione del ryon e delle fibre sintetiche. Sotto la sua guida, la fabbrica di famiglia passò da poche decine di dipendenti a 250, esportando macchinari in Francia, Inghilterra, Polonia e Austria. Nel 1930 venne nominato Cavaliere del lavoro. Dal 1934 fu per dieci anni presidente dell'Unione industriali della Provincia di Brescia, nel 1939 divenne presidente del Consiglio Provinciale dell'Economia e poi consigliere della Camera di Commercio. Fu particolarmente attento alla formazione, diventando membro del Consiglio di amministrazione della Scuola Moretto. Nel 1949 fu il primo tecnico italiano insignito della laurea in ingegneria, honoris causa, negli Stati Uniti. Si impegnò anche nella vita sociale e amministrativa: come esponente liberale fu assessore comunale a Palazzolo, finanziò e sostenne la scuola professionale, gli istituti tecnici e la scuola serale e festiva di disegno. Con i fratelli diede vita all'Istituzione Marzoli, che comprendeva una casa del giovane, una casa della giovane ed un centro culturale ed educativo. Nel 1956, Papa Pio XII lo insignì della Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno.
Molti anni di riceche e studi, Luigi Marzoli dedicò alla collezione d'armi, poi raccolte nel museo del Castello a Brescia. Si tratta di migliaia di pezzi, in particolare risalenti al periodo compreso fra il XV e il XVIII secolo, comprendenti armature, elmi, armi bianche, scudi, aste, barde e armi da fuoco. La raccolta ebbe un suo primo momento di gloria nella rassegna allestita in Castello, a Brescia, nel 1954.  La collezione fu ulteriormente ampliata e oltre mille pezzi vennero trasferiti a Brescia per costituire il Museo della armi Luigi Marzoli, nel Mastio Visconteo del Castello sul Cidneo. È tutt'ora una delle più interessanti e ricche raccolte d'armi in Europa. La passione più generale di Luigi Marzoli per l'arte trovò anche modo di esprimersi quando, avuta la disponibilità di Palazzo Duranti a Palazzolo, già acquistato dal padre nel 1927, lo fece restaurare e vi allestì una quadreria di grande interesse. 

Ultimo aggiornamento

28/10/2019, 13:14