Elisa Daffini

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Provezze 4 giugno 1889 - Brescia 4 dicembre 1966

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Descrizione

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​Religiosa –Ancella della Carità

Giuseppina Daffini nasce a Provezze il 4 giugno 1899 e sin dalla più tenera età sviluppa, grazie anche al clima respirato in famiglia, un’attenzione ai poveri. All’età di 22 anni matura la scelta di entrare nella congregazione delle Ancelle della Carità e con l’emissione dei primi voti assume il nome di Elisa.  Il 1° marzo 1911 viene accolta da madre Salesia Affini che, la destina al servizio all'Ospedale civile di Brescia, dove per intelligenza, capacità, ed energia accompagnata alla bontà e alla piena donazione di tutte sue forze, si distingue sin da subito come infermiera. Suor Elisa si aggira tra le corsie, di letto in letto, per dire una parola di conforto, donare un sorriso, sostenere nella sofferenza i malati. Presto diventa caposala e, nel settembre 1925, le viene conferito l’incarico di ispettrice generale delle suore addette all'ospedale, incarico che mantiene sino al 1962. La sua dedizione e la sua carità vengono riconosciute anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero. L’Ateneo di Brescia, nel 1940, le conferisce una medaglia d’oro con questa motivazione: “Dalla prima giovinezza questa suora esemplare ha recato all'assistenza degli infermi la sua vocazione ardente, la sua spirituale ricchezza d'ingegno, di penetrazione delle anime, di energia ordinatrice ed animatrice. Così, da semplice infermiera nei più umili servizi, è diventata presto fida sapiente compagna dei medici e infine direttrice, in limpida vigilante fermezza, del vasto ordine che disciplina la complessa vita dell'assistenza ospedaliera. L'ospedale è diventato il mondo del suo cuore e del suo pensiero, della sua azione, della sua preghiera e, sì, anche della sua gioia. Solo il miracolo dell'amore sa trovare una luce là dove per gli altri non ì: che ombra di tristezza”. Suor Elisa Daffini si distingue negli anni della Seconda Guerra Mondiale per l'apporto dato alla Resistenza. Nel 1950 viene premiata con la medaglia medaglia d'oro della Amministrazione degli ospedali e nel novembre 1959 veniva insignita della medaglia d'oro del Ministero della Sanità, così commentata dall’allora presidenza degli Spedali Civili: “Questo alto riconoscimento, per il quale il Ministero ha espresso le sue vive felicitazioni, ha suscitato una profonda e particolare soddisfazione in tutti gli appartenenti alla famiglia ospedaliera, per le sue doti di dedizione alla cura dei malati, di assidua e intelligente carità, di umana comprensione e dolcezza, di attitudine all’organizzazione e di pronta iniziativa in ogni circostanza. Queste doti rifulsero in Madre Elisa in modo particolare nel periodo della seconda guerra mondiale, quando il complesso ospedaliero fu smembrato, per sfollare reparti in Provincia, mentre l’assistenza per quelli più gravi e intrasportabili rimasti nella vecchia sede, si resa ardua e difficile per i continui allarmi aerei ed il pericolo costituito dai bombardamenti”.
Per oltre 50 anni suor Elisa Daffini è stata una presenza confortante in mezzo al buio dello sconforto, della sofferenza e della malattia. La sua esistenza terrena ha avuto fine l’11 dicembre 1966 nella Casa di riposo delle Ancelle della Carità al Ronco di Brescia. 

Ultimo aggiornamento

30/10/2019, 10:45