Rezzato

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I Comuni nel Parco delle Colline

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Introduzione

DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N° 5 DEL 30-1-2008 - APPROVAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA TRA P.L.I.S. “PARCO DELLE COLLINE DI BRESCIA ED I COMUNI DI NUVOLERA E REZZATO PER L’ADESIONE DI QUESTI ULTIMI AL PARCO DELLE COLLINE”
 
I comuni di Nuvolera e Rezzato dichiarano la loro volontà di aderire alla Convenzione per la gestione associata al PLIS  Parco delle Colline di Brescia, ed i comuni di Brescia, Bovezzo, Cellatica, Collebeato, Rodengo Saiano dichiarano di accettare tale adesione
La richiesta di riconoscimento dell’interesse sovraccomunale nasce dalla volontà di partecipare alla costituzione del Parco delle colline di Brescia inteso quale strumento di tutela e valorizzazione di un sistema paesistico – ambientale di grande rilevanza.
L’ambito collinare di Rezzato compreso all’interno del PLIS costituisce una propaggine verso la pianura entro un ambito territoriale altamente urbanizzato e fortemente interessato dalla coltivazione delle cave.
Per quanto riguarda specificamente il territorio di Rezzato, si individua nel PLIS lo strumento per
•- Valorizzazione scientifica, culturale, fruitiva
•- Gestione integrata degli aspetti ecosistemici
•- Una più efficace azione  di indirizzo delle modalità di escavazione e recupero
 
Storia e arte
Nella tradizione popolare il nome Rezzato deriva da un mitico re-pastore Zato. Le ricerche storiche hanno confermato il carattere "regale" della denominazione, ma per motivazioni ben diverse: durante il tardo Medioevo, infatti, la zona era sede dell’accampamento delle Corti Regie (Regiadum).
Dell’epoca preistorica il sito più importante è la Cavernetta Ca’ dei Grii, del Neolitico medio, e gli insediamenti dell’età del Bronzo sul Monte Peladolo e del Poggio S. Martino.
Durante l’età Romana, anche il territorio rezzatese, fu sottoposto ad una centuriazione. L’ex statale 11, infatti, non è altro che il prolungamento di via Musei, antico Decumano maximus e via Gallica di Brescia, utilizzata, già in quell’età, per lo sfruttamento delle cave di marmo della zona. In epoca altomedioevale la “curticella" di Treponti fu riconosciuta da Carlo Magno possedimento del Monastero di S. Salvatore. Quasi tutto il territorio era paludoso e incolto, bonificato dei monaci benedettini divenne terreno di lavoro agricolo. Al Basso medioevo risalgono la maggior parte delle costruzioni religiose, allora dipendenti dal Monastero di Sant’Eufemia. L’indipendenza da quest’ultimo portò alla nascita del Comune nel 1299.
Il Trecento è caratterizzato in Lombardia dalle lotte intestine tra guelfi e ghibellini; tra questi i Visconti di Milano che dominarono anche l'area bresciana. Da allora la storia di Rezzato si confonde con quella della città, pur mantenendo una sua caratteristica rispetto ai paesi vicini. Il successivo dominio della Repubblica Veneta, a partire dal 1429, è un periodo di prosperità per le attività produttive e la lavorazione del marmo.
Nel Cinquecento Rezzato fu a capo di una Quadra che comprendeva più comuni limitrofi.
Nel 1548 il nobile Giacomo Chizzola fonda nella sua villa di Rezzato l’Accademia di agronomia, vi insegnò anche il matematico Nicolo Tartaglia.
Famiglie della nobiltà di Brescia scelsero Rezzato per erigervi ville sontuose (Provaglio a Virle, Chizzola e Avogadro – Fenaroli).
Nel XVIII fu sotto l’Impero Napoleonico, divenne poi parte dell’Impero Austro-Ungarico.
Dal secolo XVI ai primordi del XX l'attività artigiana prevalente rappresentata dalla lavorazione della pietra, e gli scalpellini di Rezzato sono i più valenti intarsiatori di altari delle chiese bresciane e lombarde. Nel 1841 l'architetto Rodolfo Vantini fonda l'omonima scuola (oggi Palazzo comunale) per scalpellini.
Durante il Risorgimento il territorio fu teatro di battaglie sia durante le X Giornate con le gesta dei prete soldato don Pietro Boifava, sia durante la 2ª Guerra d'indipendenza con la battaglia di Treponti (1859), lo stesso Garibaldi fu ospite presso Villa Fenaroli nel 1862, mentre il concittadino Nicostrato Castellini si immolava durante la 3ª Guerra d'indipendenza (1866) nella battaglia di Vezza d'Oglio. Nel 1943 la zona della stazione ferroviaria fu colpita da incursioni aeree degli alleati, nello stesso periodo si sviluppò una formazione partigiana promotrice anche del giornale clandestino “Il ribelle”.  
La chiesa di San Giovanni Battista è edificata sui resti di un edificio ecclesiastico risalente al 1310, di cui resta ancora il campanile romanico, la struttura attuale risale al 1672. Lo splendido altare settecentesco, per la parte inferiore, è di Vincenzo Baronzino, mentre la statuaria è di Antonio Calegari.  
Virle rimase Comune autonomo fino al 1928 quando fu aggregato a Rezzato.
Nella settecentesca chiesa Santi Pietro e Paolo trovano spazio una pala d’altare rappresentante il Martirio di San Pietro di Angelo Paglia e le reliquie di Santa Sofia, ivi traslate nel 1799. Sempre a Virle si trova l’antica chiesa di San Martino al Monte costruita nel 1562.
Arrivando da Brescia spicca la settecentesca Villa Fenaroli in stile neoclassico e neo-palladiano, in origine dei nobili Avogadro passò ai Fenaroli e a diversi altri proprietari fino ai Padri Scalabrini che dal 1947 ne fecero un seminario. L’attuale ristrutturazione è del 2006. Sopra, ma separata dalla Villa, ammiriamo la scalinata e la collinetta di San Pietro (Parco di bacco).
La stessa collina ospitava un piccolo Convento costruito nel 1008, successivamente fu edificato nel 1570 il Convento dei frati S. Pietro Apostolo. L’attuale chiesa risale alla metà XVIII secolo. Dopo il periodo napoleonico vi si insediò l'ordine dei Frati Minori Riformati. All’interno è ospitata una pregiata biblioteca che conserva anche manoscritti e incunaboli.
In direzione di Botticino all’inizio della Valverde incontriamo il Santuario della Madonna di Valverde, edificato nel XVII secolo inglobando la precedente “rotonda”  risalente intorno al 1100. La forma circolare di quest’ultima richiamerebbe la coeva Rotonda di Brescia (Duomo Vecchio). L’attuale chiesa seicentesca conserva un altare in pregiati marmi di Giuseppe Cantoni (1718). Pregiato anche l’organo Bonatti del 1713. In fondo al viale alberato si trova il laghetto e la sua cappella, costruita nel 1400, a seguito della prima apparizione Mariana (ricordata con l’annuale processione di S. Anna), e ristrutturata nel 1712, appena dopo la seconda apparizione.  
Da segnalare oggi: La Fondazione PInAC – Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi, la Biblioteca comunale, la Scuola Vantini con il laboratorio del marmo, la Fondazione Banda comunale, la Piscina e lo Stadio.
 
Economia e territorio
Rezzato si trova nell’area pedemontana immediatamente ad est del capoluogo, gode di un clima temperato sufficientemente mitigato dalla presenza del bacino del lago di Garda da cui dista circa 20 km.
Favorito da un'eccellente rete di collegamenti stradali (in passato anche ferroviari), da secoli Rezzato è famoso per la lavorazione del marmo grazie alle vicine cave del botticino (esempio l’Altare della Patria a Roma), oggi soprattutto lavorazione del cemento. A questa tradizionale attività, grazie alla vicinanza a Brescia e all’autostrada, si sono affiancate importanti aziende metalmeccaniche, manifatturiere e aziende commerciali.
Ultimo aggiornamento

02/03/2023, 14:04