Brescia e Bergamo lanciano
un’alleanza strategica, che parte dalla cultura. In uno dei momenti più cupi
della loro storia, le due città, che hanno pagato un tremendo tributo
all’epidemia Covid-19, hanno deciso simbolicamente di candidarsi insieme a
Capitale italiana della Cultura nel 2023.
Due territori affini, una
sofferenza comune, una volontà unica di risollevarsi dal dolore e progettare un
domani sereno, in un percorso che veda cittadini, istituzioni e imprese
accomunati dalla consapevolezza che la cultura sintetizza e simboleggia valori
fondamentali per qualunque società.
I tragici fatti degli ultimi
mesi hanno comportato la sospensione di quasi tutte le attività culturali,
imponendo una riflessione epocale e sistemica su perché, per chi, come e che
cosa significherà “fare cultura” nei prossimi anni, posto che non è
pronosticabile il momento del ritorno a una situazione di normalità per come la
si intendeva solo pochi mesi fa.
La sfida, oggi, è creare
qualcosa di nuovo, andare avanti con una consapevolezza differente e stimoli
inediti.
Le due città e i loro
territori intendono cogliere l’occasione per ripensare il proprio sistema di
produzione e offerta culturale, a tutti i livelli, cooperando con il tessuto
associativo e imprenditoriale, conservando e incrementare il patrimonio,
attirando turisti, creando nuove opportunità di sviluppo e formazione.
Questi obiettivi implicano
un cambiamento di ciò che tradizionalmente è stata la politica culturale e
suggeriscono un ripensamento dei compiti e delle strutture delle istituzioni
culturali, senza determinare una distrazione rispetto alle missioni originarie.
Si tratta di un lavoro che
non può essere svolto individualmente ma deve essere, necessariamente, il
risultato di un’attivazione complessiva delle energie del territorio. Servono
quindi adeguati livelli di integrazione gestionale e politica e la piena collaborazione
del tessuto imprenditoriale, non inteso come mero erogatore di risorse
economiche, ma come detentore di una cultura del lavoro che unisce competenza,
innovazione, creatività e cosmopolitismo.
Dal 2016 ad oggi il progetto
“Capitale Italiana della Cultura”, nato dalla riproduzione dell’omologo formato
europeo nato nel 1985, ha conosciuto una forte evoluzione, trasformandosi da
generico incentivo all’incremento della notorietà mediatica e dell’attrattività
turistica a strumento strategico per condividere la riprogettazione di svariati
asset territoriali per lo sviluppo socio-economico locale.
Un’occasione rara per
ascoltare le voci delle comunità residenti e degli operatori culturali e
raccogliere le idee, le energie e gli stimoli che il processo di candidatura
innesca, a prescindere dagli esiti della virtuosa competizione con le altre
città tricolori.
Brescia e Bergamo si
candidano quindi a Capitale Italiana della cultura nel 2023, decise a creare
una nuova strada per la fruizione della cultura nel nostro Paese. Il progetto
ha già incassato il primo sì: è quello di UBI Banca, istituto bancario che a
Bergamo e Brescia affonda le proprie radici storiche e che sarà partner
dell’iniziativa sostenendo concretamente le istituzioni culturali delle due città.