Nel 2015, grazie al
sostegno dell’amministrazione comunale, è nato l’Osservatorio Aria Bene Comune,
finalizzato a valutare le problematiche relative all’inquinamento dell’aria
nell’area urbana e periurbana. L’Osservatorio propone dodici consigli per
migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, con lo scopo di ridurre le
emissioni e tutelare la salute e l’ambiente. A tal fine l’opuscolo dal titolo
“12 consigli per cambiare stili di vita e migliorare la qualità dell’aria che
respiriamo” verrà distribuito ai cittadini di Brescia e
dei 27 comuni bresciani aderenti al protocollo regionale aria.
L’obiettivo è rendere
partecipi i cittadini, diffondendo pratiche individuali per salvaguardare la
propria salute e migliorare la qualità dell’aria in una zona in cui l’assenza
di vento e la mancanza di pioggia facilitano l’accumulo di inquinanti
nell’atmosfera e ne ostacolano la dispersione.
La zona urbana di Brescia è
composta da 11 Comuni e dispone di un servizio di trasporto pubblico locale che
permette ai cittadini di spostarsi facilmente. Per questa ragione
l’Osservatorio consiglia di utilizzare la metropolitana e gli autobus (alimentati
a metano). Recenti verifiche portano alla luce dati incoraggianti in merito
all’uso dei mezzi pubblici: è stato calcolato che, grazie alla metropolitana
automatica, il numero di passeggeri trasportati è passato dai 41 milioni nel
2012 ai 53 nel 2016. Inoltre, grazie all’intervento dell’amministrazione
comunale, sono state potenziate le linee dei bus nei quartieri periferici non
serviti. Per i tragitti brevi invece è consigliato muoversi in bicicletta o a
piedi.
Altri modi per ridurre le
emissioni di NOx e PM2,5 sono l’uso di fonti rinnovabili, per esempio impianti
elettrici per produrre elettricità e acqua calda, e il mantenimento di un
livello minimo di riscaldamento quando si è fuori casa. Anche solo abbassando
di qualche grado il riscaldamento è possibile migliorare l’andamento della
qualità dell’aria. In Lombardia, infatti, riscaldare gli edifici contribuisce
per il 45% all’inquinamento atmosferico da polveri sottili, di cui la maggior
parte deriva dalla combustione di legna. Bruciare legna in forni, stufe e
caminetti a basso rendimento determina un contributo molto significativo
all’inquinamento atmosferico. Un aspetto positivo è che a Brescia il 70% delle
case è alimentato da teleriscaldamento, con impatti positivi sulle emissioni
rispetto ad altri capoluoghi.
In allegato la
presentazione dell’opuscolo.