L’apertura
dell’area del Capitolium renderà fruibile una delle aree archeologiche più
estese e interessanti dell’Italia settentrionale, il cui pregio risiede non
solo nell’alto grado di conservazione degli edifici, ma anche nella loro
importanza storico-architettonica e nella loro sopravvivenza all’interno del
tessuto urbano contemporaneo.
Lo stato
delle conoscenze, approfondito nell’occasione dei lavori, consentirà di
presentare ai visitatori dati inediti e di grande significato, mentre la riqualificazione urbana che accompagnerà l’intervento, offrirà la possibilità di percepire la città
antica nella sua monumentalità proseguendo il percorso di musealizzazione dell’area (iniziato a partire dal 1830)
che si snoda intorno al foro, con le aree archeologiche
al di sotto di Palazzo Martinengo e di piazzetta Labus,
costituendo il naturale completamento dei percorsi di visita del Museo della città in
Santa Giulia