Brescia in rete contro la violenza sulle donne

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Rete interistituzionale territoriale a contrasto della violenza di genere

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Per affrontare il fenomeno della violenza di genere è necessario promuovere una “rete integrata” di soggetti pubblici e privati il più allargata possibile, coinvolgere l’ambiente istituzionale pubblico, l’ambiente del privato sociale e le organizzazioni operanti sul territorio con consolidata esperienza, che abbiano come compiti la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne ed il sostegno alle vittime.

Il Comune di Brescia, a partire dall’anno 2013 - a seguito della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) – ha assunto il ruolo di capofila della Rete interistituzionale territoriale a contrasto della violenza di genere, formalizzata nel 2014 mediante la sottoscrizione del primo Protocollo d’Intesa.​

Tale accordo, a carattere sperimentale, riguardava inizialmente tutto il territorio provinciale con l’obiettivo di promuovere interventi di prevenzione della violenza contro le donne, favorire la presa in carico della donna vittima di violenza e mettere a punto azioni integrate tra i diversi organismi coinvolti.

Grazie all’impulso generato da questa iniziativa, negli anni successivi sono state costituite sul territorio provinciale altre Reti e, conseguentemente, è stata ridefinita la competenza territoriale della Rete di cui il Comune di Brescia è capofila, che comprende ora i Comuni dell’Ambito territoriale sociale 1 – Brescia, dell’Ambito territoriale sociale 2 – Brescia Ovest e dell’Ambito territoriale sociale 3 – Brescia Est.

Il Protocollo d’intesa della Rete territoriale interistituzionale contro la violenza di genere è stato quindi aggiornato nel mese di giugno 2021 e vede l’adesione di numerosi soggetti tra cui Prefettura, Forze dell’Ordine, Autorità Giudiziarie, Direzione Istituti Penitenziari di Brescia, 26 Amministrazioni Comunali, ATS di Brescia, strutture ospedaliere, Centri antiviolenza, Enti gestori di case rifugio, Università Cittadine e numerose altre realtà del Terzo settore.

Esso intende realizzare collaborazioni tra i servizi, istituzionali e del privato sociale del territorio per rendere sinergici ed efficaci gli interventi di supporto alle donne vittime di violenza, prevede azioni di prevenzione e di contrasto del fenomeno della violenza sulle donne all’interno della programmazione della politica territoriale, realizza iniziative di formazione rivolti al personale degli Enti/Organismi aderenti ed eventi di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza.

Il Protocollo di intesa rappresenta quindi la cornice di riferimento e formalizza una corresponsabilità e un impegno condiviso a livello locale. ​

La struttura operativa della Rete, che si muove dentro questa cornice, ha adottato linee guida operative che definiscono un modello integrato di accesso, accoglienza, valutazione del rischio e che individuano un progetto personalizzato per sostenere le donne vittime di violenza nel percorso di affrancamento. ​

L’Ente capofila pianifica periodicamente le attività e i servizi da garantire a livello locale, attraverso una progettazione che viene effettuata con i Centri Antiviolenza e con gli enti gestori delle Case rifugio. Viene inoltre definito il piano finanziario che si avvale di risorse regionali, di risorse del Comune Capofila e degli Ambiti territoriali sociali e di altre fonti di finanziamento dedicate.

I Centri Antiviolenza convenzionati con la Rete antiviolenza di cui il Comune di Brescia è capofila sono Casa delle Donne CAD Brescia e Butterfly La libertà in un battito d’ali.

La Rete antiviolenza garantisce un Servizio di emergenza H24, attivato mediante chiamata ad un numero telefonico dedicato da parte dei Soggetti istituzionali della Rete (Forze dell’Ordine, strutture di Pronto Soccorso e Servizi territoriali), che interviene sette giorni su sette quando una donna accetta la consulenza di un’operatrice specializzata del Centro Antiviolenza o nel caso in cui chieda di essere collocata in protezione.

 

Ultimo aggiornamento

25/01/2024, 15:29