Carlo Manziana

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Brescia, 26 luglio 1902 - Brescia, 2 giugno 1997

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Sacerdote oratoriano, deportato a Dachau, Vescovo di Crema

Figlio unico dell’avv. Giuseppe Manziana e di Luisa Damioli, Carlo viene alla luce il 26 luglio 1902, in via Trieste. Il padre è esponente di spicco del mondo cattolico bresciano e in quell’ambiente il giovanissimo Manziana si forma. Studia al Collegio Cesare Arici, al tempo diretto dai Gesuiti, ma nel frattempo si avvicina sempre di più al vivacissimo Oratorio dei Padri della Pace. Partecipa alla San Vincenzo e al gruppo che ruota attorno alla rivista “La Fionda”,  promossa da Andrea Trebeschi con il sostegno di Giovanni Battista e Ludovico Montini, Giuseppe Cottinelli e Ottorino Marcolini. Nel 1921 va a Roma, dove si iscrive all’Università La Sapienza  e dove frequenta la folta compagine di bresciani che vi abitano e vi operano stabilmente. In questo periodo diventa più intensa l’amicizia con don Giovan Battista Montini, il futuro Paolo VI. Nella primavera del 1924 matura la decisione di abbracciare la vita religiosa e a novembre entra nella Congregazione dell’Oratorio della Pace. Il 2 gennaio 1927, assieme al confratello padre Marcolini, viene ordinato sacerdote dal vescovo di Brescia mons. Giacinto Gaggia.                                             Nel 1933 viene nominato assistente ecclesiastico della Fuci, la federazione degli universitari cattolici. Nel 1939 è nominato vicario del preposito Padre Bevilacqua. Già prima dell’8 settembre 1943 costituisce un gruppo di sacerdoti e giovani che si oppongono al regime fascista e diffondono, in collaborazione con l’Editrice Morcelliana, le opere degli autori cattolici europei quali Jacques Maritain e Romano Guardini. Il 4 gennaio 1944,  padre Carlo Manziana viene fermato da agenti dello spionaggio tedesco e incarcerato, prima a Canton Mombello e poi a Verona. Nel febbraio 1944 viene deportato a Dachau. Liberato dagli americani il 29 aprile 1945, si ferma in Germania per prestare la sua opera di assistenza. Tona a Brescia, alla Pace, nel luglio del ’45. Insegna nei licei, al “Calini” e poi all’ “Arnaldo”, ed è assistente ecclesiastico dell’Editrice Morcelliana. Il 2 febbraio 1964 viene consacrato vescovo e viene destinato a Crema. Numerosi sono gli incarichi ricoperti in seno alla Conferenza episcopale italiana, dopo l’intensa attività svolta durante il Concilio Vaticano II.  Rinuncia alla cattedra vescovile nel settembre del 1981 e dagli inizi del 1982 si ritira a Brescia, al Centro sociale di via Chiusure dove continua ad essere punto di riferimento culturale e spirituale. Si spegne serenamene, all’Oratorio della Pace, la sera del 2 giugno 1997, dopo 73 anni di vita religiosa, 70 anni di sacerdozio e 33 anni di episcopato.

Ultimo aggiornamento

02/11/2016, 15:05