Dario Morelli

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Brescia, 22 maggio 1920 - Brescia, 27 settembre 2003

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Cittadini Illustri

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Partigiano, docente, storico

A 18 anni consegue i diplomi prima dell’Istituto magistrale e poi del Liceo scientifico. Nel 1938 si iscrive a Pavia a Scienze naturali per passare poi a Matematica. La sua educazione religiosa, umana e civile si approfondisce con la partecipazione alle attività formative e culturali che si svolgevano nell’Oratorio filippino dei Padri della Pace.
Chiamato alle armi nel 1942 alla scuola ufficiali di Pavia è poi trasferito a Udine. Dopo l’8 settembre del 1943, l’intero reparto è portato nel campo di concentramento di Hannover. Rientrato insieme al suo reparto in Italia nel febbraio del 1944, aderisce alle Fiamme Verdi e si occupa di riorganizzare le squadre cittadine e dei vari paesi dei dintorni, e collabora con Sandro Molinari nella costituzione della brigata Fiamme Verdi “Dieci Giornate”.
Arrestato il 13 luglio del 1944, riesce a fuggire durante il bombardamento di quel giorno. Nuovamente arrestato, subisce pesanti torture. Trasferito in diverse prigioni è poi consegnato al Comando della Organisation Todt per essere nuovamente internato in Germania. Durante un allarme aereo, è portato sotto scorta nella galleria, allora in costruzione, che fungeva da rifugio. Da lì riesce a fuggire approfittando della confusione e della ressa provocate dalle persone che cercano un riparo e, poco dopo, raggiunge Milano, dove resta fino al 25 aprile 1945, operando clandestinamente con un gruppo di cui faceva parte anche Enrico Mattei.
Dopo la liberazione, si laurea in Matematica e diviene insegnante per lunghi anni nel Liceo dell’Istituto “C. Arici” di Brescia.
Il 6 maggio 1967 fonda con Alberto Albertini, Luigi Levi Sandri, Giacomo Mazzoli e Roberto Salvi l’Istituto storico della Resistenza bresciana, di cui fu nominato presidente e dà vita e dirige la rivista «Resistenza Bresciana».
Socio dell’Ateneo di Brescia dal 1996, nel 2002 gli viene conferito il Premio Brescianità.

Ultimo aggiornamento

26/10/2016, 10:27