1985_22_103-178_Cambi_et_al.

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Natura Bresciana: la rivista di scienze naturali del Museo

Descrizione

Descrizione

​​L'AVIFAUNA NIDIFICANTE DELLA «CORNA DI SAVALLO»

(PREALPI BRESCIANE, LOMBARDIA):

CENSIMENTO ED ECOLOGIA

APPENDICE

IL «VALORE NATURALISTICO» DELLA «CORNA DI SAVALLO»

(ipotesi di studio)


DAVIDE CAMBI e ALESSANDRO MICHELI


Riassunto - Questa ricerca analizza la composizione e la struttura dell'avifauna nidificante di un massiccio di media altitudine delle Prealpi centrali italiane (provincia di Brescia, Lombardia). Il censimento è stato effettuato con il metodo del Mappaggio (PouoH 1951). In particolare, vengono ricercate le connessioni esistenti fra le cenosi ornitiche e l' «architettura» della vegetazione in 7 biotopi, individuati ed ordinati lungo il gradiente della loro complessità strutturale. Si indagano la distribuzione e l'ecologia di 41 specie presenti come nidificanti (delle quali 3 irregolari), con considerazioni sul significato biogeografico complessivo della loro presenza ed in particolare sulla coesistenza di specie appartenenti a differenti categorie faunistiche. La corologia dell'avifauna viene confrontata con quella di un campione rappresentativo di flora. La diversità biogeografica calcolata (H'b = 1.42) è ritenuta elevata, rapportata alla limitata estensione dell'area indagata (ca. 450 ha). Si pongono in evidenza situazioni locali di particolare interesse su scala provinciale ed in qualche caso anche nazionale connesse alla biologia riproduttiva di alcune specie (quote e siti di nidificazione, fatti inconsueti di simpatricità, ecc.); si segnala in particolare la coesistenza nello stesso biotopo del Nibbio bruno (Milvus migrans) e del Sordone (Prunella collaris), circostanza sinora mai riscontrata in Italia e la compresenza nello stesso ecosistema della Bigiarella (Sylvia curruca) e della Sterpazzola (Sylvia communis), due specie che, almeno nella fascia prealpina ed alpina provinciale, presentano una distribuzione di tipo antitetico. Viene calcolata la sovrapposizione dell'habitat all'interno di alcune entità tassonomiche affini o fra specie comunque strettamente correlate. I risultati di questo studio e le considerazioni che si ricavano ribadiscono anche la correttezza e la validità di alcune acquisizioni della scienza ornitologica e dell'ecologia in generale.
Molti fatti concordano pienamente con quelli già osservati da altri Autori in ambienti diversi, fra i quali:
a) - aumento della diversità proporzionalmente alla complessità della struttura della vegetazione;
b)- aumento dell'ampiezza d'habitat media (AH) lungo la successione ecologica fino agli stadi intermedi,
quindi diminuzione verso la maturità. Questo principio si dimostra valido anche confrontando un mosaico di biotopi differenti, contemporaneamente presenti e contigui, appartenenti a diversi stadi della successione;
c)- il livello di complessità strutturale della vegetazione si dimostra più efficace della composizione floristica nel selezionare le strategie adattive delle cenosi ornitiche;
d) i Silvidi e i Turdidi rappresentano la grande massa dell'avifauna negli stadi intermedi.
L'avifauna viene classificata in base al baricentro ed all'ampiezza d'habitat (niche breadth) di ogni specie, riferiti ai 7 settori ( = biotopi) considerati.
L'analisi strutturale porta a concludere che l'avifauna del comprensorio è in larga misura rappresentata da specie caratteristiche degli stadi intermedi di una successione ecologica, mancando ancora entità proprie di quelli più maturi. Ciò è posto in relazione ad alcuni fattori costrittivi dovuti ad interferenza antropica ed in particolare alla ceduazione operata nei due biotopi boschivi meglio strutturati. Altre forme di interferenza
sono considerate, invece, favorenti la diversificazione dell'avifauna. Il diagramma specie/effettivi evidenzia una condizione di equilibrio e relativa stabilità già raggiunta in seno alle comunità esistenti. In considerazione delle elevate potenzialità mostrate dall'ambiente, del suo valore emblematico di tipico ecosistema prealpino e dell'importanza di alcune presenze ornitiche, gli Autori propongono ed auspicano un intervento di tutela di tutto il massiccio, con creazione di una Riserva Naturale o di un'Oasi di protezione.


Abstract- This study analyses the structure and the composition of breeding avifauna in a massif of average height in the Italian centra! Prealps (province Brescia, Lombardy).  The census has been take by Mapping method (PouoH, 1951). More precisely, this study tries to find out the connections existing between ornithic cenosis present in the said area and the «architecture» of vegetation in 7 biotopes which ha ve been identified and classed according to the degree of their structural complexity.  The distribution and the ecology of 41 breeding species present (3 of them are irregular) ha ve been studied,with consideration of the global biogeographical significance of their presence and particularly about the coexistance of species belonging to different faunistic categories. The biogeographical diversity (H'b = 1.42) can be considered of high degree if compared to the reduced extensions to the examined area (about 450ha). We want to point out some !oca! situations of high interest in the provincia! sphere as well as, sometimes, in respect of the whole national territory, bound to the breeding biology of some species (altitude, nestbuilding sites, abnormal cases of co-habitation etc.); in detail, we signa! the coexistance in a unique biotope of Milvus migrans and Prunella collaris (this fact has never been recorded in Italy), as well as the presence in the same environment of Sylvia curruca and Sylvia communis, which are two species presenting, at least in the prealpine and provincia! alpine belt, an antithetic distribution. 
The «habitat overlap» has been calculated within some similar taxonornic entities or between species which are anyway strictly correlated. The results of this study and the considerations emerging from it also re-affirm the correctness and the validity of the same statements of ornithology and of ecology in genera!. Many facts comply totally with what has already been observed by other Authors in different environments, like (as e.g.):

a - increase of diversity proportionally to the complexity of structure of vegetation;
b - increase of average <<niche breadth» (AH) along the ecologica! succession up to intermediate stages, with following decrease towards maturity. This principle also shows its validity while comparing a mosaic of different biotopes, simultaneously present and contiguous, belonging to different stages of succession;
c - Silviidae and Turdidae families represent almost the totality of avifauna in intermediate stages.
This avifauna is classified according to the barycentre and niche breadth of each species, with reference to the 7 considered biotopes. The structure of these biotopes forms the conclusion that the avifauna of the examined district is mainly composed of species peculiar of the intermediate stages of an ecologica! succession, because entities belonging to the mature stage are stili missing. This can be related to some constrictive factors due to human interferences, andina special way to copse cutting performed in the two woody biotopes which are structured in a better way. Other forms of interference, on the contrary, are considered as favourable for the diversification of biotopes and, therefore, also of the avifauna. The diagram species/effectives shows a condition of equilibrium and of relative stability, which has already been reached in the existing communities. ​Keeping in consideration the high potentiality shown by the district, its emblematic meaning as a typical prealpine ecosystem as well as the importance of some species, the Authors suggest and envisage an action for the protection of the whole massif, with establishment of a natura! reserve or a protected oasis.

Ultimo aggiornamento

17/10/2014, 12:08