Rumore

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rumore ed inquinamento acustico: definizioni e problematiche

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Salute Pubblica ed Inquinamento

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A partire dall’emanazione del D.P.C.M. 1° marzo 1991, la normativa italiana ha affrontato la problematica dell’inquinamento acustico fissando limiti di accettabilità dei livelli di rumore validi su tutto il territorio nazionale. La Legge Quadro 26 ottobre 1995, n. 447, ha stabilito i principi fondamentali per la tutela dell’ambiente esterno e abitativo dall’inquinamento acustico, creando una cornice di fondo ai vari provvedimenti attuativi da essa previsti, dalla attuazione dei quali dipende il concreto operare della nuova disciplina. 
In relazione alle politiche di protezione e tutela dell’ambiente e della popolazione dall’inquinamento acustico, la Direttiva 2002/49/CE riveste un importante ruolo, oltre che nel panorama comunitario, anche nell’ambito dell’ampio quadro normativo nazionale. 
La Direttiva affronta la problematica dell’inquinamento acustico con un approccio prevalentemente strategico, con un coinvolgimento della popolazione tramite l’informazione in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti. La presente pagina WEB del Comune di Brescia va nella direzione auspicata dalla direttiva citata, quindi di un maggior coinvolgimento della popolazione tramite l’informazione.
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” sono state recepite a livello nazionale le direttive europee. Detto decreto è stato modificato dal Decreto legislativo 17 febbraio 2017, n. 42. 
Il D.Lgs. 194/2005 al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell'esposizione al rumore ambientale (compreso il fastidio), ha definito le competenze e le procedure per:
  • l'elaborazione della mappatura acustica e delle mappe acustiche strategiche;
  • l'elaborazione e l'adozione dei Piani di azione, volti ad evitare e a ridurre il rumore ambientale laddove necessario, in particolare, quando i livelli di esposizione possono avere effetti nocivi per la salute umana, nonché ad evitare aumenti del rumore nelle zone silenziose;
  • assicurare l'informazione e la partecipazione del pubblico in merito al rumore ambientale ed ai relativi effetti.
In particolare, l’art.3 del decreto ha stabilito le tempistiche di trasmissione alla regione o alla provincia autonoma competente delle mappe acustiche strategiche e dei Piani d’azione degli agglomerati documenti che devono essere rielaborati ed inviati ai soggetti competenti ogni 5 anni.
 
Le aree urbane, individuate dalla regione o provincia autonoma competente, costituite da uno o più centri abitati contigui fra loro e la cui popolazione complessiva sia superiore a 100.000 abitanti sono definite  agglomerati, ai sensi dell’art.2 dello stesso D.Lgs.
 
Con Delibera di Giunta Regionale del 29 ottobre 2008 n° VIII/008299 la Regione Lombardia ha stabilito:
  • di individuare l’agglomerato di Brescia quale area urbana con popolazione compresa tra 100.000 e 250.000 abitanti;
  • di dare atto che il Comune è l’autorità competente cui sono demandati gli adempimenti previsti per ciascun agglomerato dal Decreto Legislativo 194/05;
Nell’ambito dell’attività prevista dal D.Lgs 194/2005 e dal Decreto legislativo 17 febbraio 2017, n. 42 il Comune di Brescia ha svolto la seguente attività:
  • il 18 luglio 2018 è stato trasmesso alla Regione Lombardia ed al Ministero dell’Ambiente  il Piano d’Azione dell’Agglomerato di Brescia;
  • il 30 giugno 2022 è stata trasmessa alla Regione Lombardia ed al Ministero dell’Ambiente la mappatura acustica strategica dell’Agglomerato di Brescia.
I documenti sopra citati sono consultabili ai link che seguono:
 

​​​​​​Cenni sulla normativa

Zonizzazione acustica del Comune di Brescia

Attività rumorose temporanee

Mappatura acustica strategica

​Piano d'Azione

Ultimo aggiornamento

16/02/2024, 11:08